Nell’ultimo numero di Largo Consumo (n. 7/8 – luglio 2023), il presidente ANASFiM Nicola Augello ha commentato le due recenti sentenze sulla contrattazione nazionale per il settore del marketing operativo: “Le sentenze di Torino e di Roma sono accomunate da un errore di fondo che ne complica l’interpretazione  perché partono dal presupposto che non esista un contratto nazionale ANASFiM, mentre il nostro accordo del 2012, che inizialmente aveva una configurazione regionale, è diventato valido su tutto il territorio nazionale dal 3 marzo 2017. Sarebbe bastato che l’avvocatura dell’Inps presentasse questo documento, che invece non è citato in nessuna delle due sentenze, e non comprendiamo come sia stato possibile questo errore. ANASFiM è nata nel 2008 e allora eravamo gli unici a rappresentare il settore del marketing operativo; nel 2012, con l’approvazione della legge Fornero, abbiamo deciso di affrontare in modo risolutivo il problema dei rapporti di lavoro, che creavano una discriminazione tra i lavoratori subordinati della filiera della Gdo e i merchandiser e i promoter delle agenzie di marketing operativo, che lavoravano con contratti a progetto oppure occasionali. Nel 2012  ̶   ha proseguito Augello   ̶   abbiamo dunque firmato un accordo con Cisl e Uil, sindacati dei contratti collettivi di riferimento del settore terziario distribuzione servizi, per trasformare i lavoratori parasubordinati in subordinati, con una deroga per il lavoro a chiamata: è stato un passaggio impegnativo anche in termini economici, ma necessario per dare più luce al nostro settore. L’accordo del 2012, sottoscritto da gran parte delle regioni italiane, nel 2017 è diventato un accordo di secondo livello per tutta l’Italia, che l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’Inps hanno sempre considerato come contratto leader del settore. Questo è definito a norma di legge, perché il nostro accordo fa riferimento ai sindacati del settore comparativamente più rappresentativi a livello nazionale, come ribadito da due sentenze della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale e dall’Inps, che considera il nostro come contratto di riferimento per la retribuzione minimale che serve da base di calcolo per il versamento dei contributi previdenziali. Il contratto ANASFiM comprende 14 mensilità, mentre quello Anpit-Cisal ne prevede 13. Quest’ultimo, inoltre, applica ai merchandiser retribuzioni più basse e un elemento perequativo che determina differenze salariali su base regionale. ANASFiM ha aiutato la crescita e lo sviluppo della professionalità del settore e ha contribuito a regolamentare i rapporti con i sindacati che trattano con le aziende della distribuzione e le aziende di marca nostre committenti: noi siamo un segmento che produce valore nella filiera della Gdo, vogliamo rafforzare la dignità e la professionalità delle nostre aziende a partire dai nostri lavoratori e vogliamo che ciò che è stato acquisito in questi anni diventi patrimonio organico del nostro settore. Da parte nostra  ̶   ha concluso Augello   ̶   stiamo superando i confini della contrattazione di secondo livello e inseriremo il marketing operativo nel contratto di primo livello di Confesercenti. Riteniamo ingiusto, non fondato e poco utile per lo sviluppo del settore screditare il nostro contratto e crediamo che sarebbe meglio cercare un confronto e delle soluzioni condivise: su questo c’è la nostra totale apertura”.

 

Intervistato nello stesso articolo, Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti ha aggiunto: “Siamo di fronte a un vulnus: le sentenze e i tribunali non hanno considerato che abbiamo sottoscritto un contratto nazionale integrativo del terziario e questa mancanza di elementi conoscitivi ha portato ad avvalorare posizioni minoritarie. Sono due sentenze che mancano di presupposti e questo rischia di creare un dumping contrattuale, con una corsa al ribasso anche nelle retribuzioni. Noi faremo tutto quanto è possibile per chiarire questa vicenda e abbiamo già avviato l’iter per una verifica con l’Inps e con il ministero competente; ci impegneremo inoltre per garantire che sia riconosciuta la maggiore rappresentatività di ANASFiM per il settore del marketing operativo. Confermiamo infine  ̶   ha concluso Bussoni   ̶   che è aperto il negoziato per il rinnovo del CCNL terziario, all’interno del quale abbiamo già chiesto alle organizzazioni sindacali di rafforzare la contrattazione per il marketing operativo, onde evitare per il futuro interpretazioni discutibili da parte dei tribunali».