Quanto vale il settore del Field Marketing? 700 milioni di euro l’anno secondo una ricerca commissionata al Centro Einaudi da ANASFiM. Il presidente Nicola Augello ne parla in un’intervista di Marco Capisani su ItaliaOggi in cui si sottolinea la costante centralità del punto vendita fisico, pur in uno scenario di crescita del digitale. Qui sotto le principali dichiarazioni di Augello:
«Il punto di partenza è ricordare che le aziende di field marketing coprono l’ultimo miglio del mercato, quello che mette in contatto consumatori e marchi in tutte quelle attività di servizio, dalla distribuzione del merchandising fino alle prove prodotto. Per questo si tratta di un settore importante. Siamo il braccio armato del marketing».
«Ma, oltre al contesto economico attuale e alle nuove tendenze, tra cui non trascurerei la trasformazione di alcuni negozi come le farmacie e le tabaccherie in poli sempre più orientati ai servizi, aggiungerei che il moltiplicarsi di negozi e format di vendita rende ancora più essenziale la copertura del mondo retail. Ormai per avere un riscontro significativo di una pianificazione bisogna coinvolgere un numero sempre maggiore di punti vendita. Oltre a super e iper, infine, si apre il capitolo della prossimità che per alcuni brand rappresenta un territorio ancora inesplorato, come è successo ad alcuni marchi specializzati nella cura della persona».
«Molte società di consulenza e software house lavorano a supporto del comparto retail. Le nuove tecnologie sono, potenzialmente, applicabili in qualsiasi contesto, anche nell’horeca (hotel, ristoranti e caffetterie, ndr). Ecco perché diverse proiezioni sul futuro del field marketing, che può coadiuvare questo processo hi tech, stimano tra l’altro una sua ulteriore crescita nei prossimi anni. L’Italia è già oggi il terzo mercato europeo del field marketing, dopo Francia e Germania, e ha l’alimentare come suo primo comparto investitore ma non manca di spaziare poi dalle catene di profumerie fino alle compagnie delle telecomunicazioni».
Lo stesso consumatore mostra oggi esigenze progressivamente diversificate, tanto che «crescono numero e specializzazioni degli store sul territorio ma aumentano pure le leve per portare il grande pubblico in negozio e fidelizzarlo. Ci sono le tessere fedeltà di ultima generazione, in versione digitale evoluta; ci sono le promozioni che si susseguono ogni settimana, anche in parallelo l’una con l’altra, e inoltre restano fondamentali le prove prodotto. Diciamo che, oltre a essere ai primi posti in Europa, il mercato tricolore del field marketing ha nell’abitudine consolidata a sperimentare inedite leve di marketing uno dei suoi volani di sviluppo futuro».